Recensione ECOVACS Goat G1-800 Il tosaerba smart

recensione ecovacs goat g1 800
Prodotto ricevuto gratuitamente ai fini della recensione

Se qualcuno ti mettesse davanti a una scelta: tosaerba a spinta sotto il sole o robot tosaerba mentre sei sul divano? Direi che la scelta sarebbe sicuramente la seconda. In questa recensione andiamo ad approfondire tutte le specifiche del robot ECOVACS Goat G1 nella variante 800 (che indica i metri quadri massimi coperti).

Non è un robot adatto a tutti, sia per il costo nettamente superiore a un normale tosaerba elettrico e sia perché richiede un minimo di comprensione e adattamento a quelli che sono i suoi limiti e le sue funzioni. È disponibile per l’acquisto su Amazon.

Confezione Ecovacs Goat G1

La confezione fornita da Ecovacs per il suo robot è ben protetta all’interno con diversi strati di polistirolo e cartone, ottima anche la scelta di coprire il tutto con un cartone sul quale troviamo una stampa con tutte le informazioni di base per iniziare a utilizzare il nostro robot tosaerba.

Nello specifico all’interno del pacco troviamo il robot Goat G1, nella variante 800 nel nostro caso, la base di ricarica, un cavo con anche la prolunga (circa 10 metri) con attacco impermeabile e due beacon (le antenne da mettere in giardino) munite di batterie tipo D non ricaricabili.

Di seguito la galleria con le foto nei dettagli sia del robot che dei beacon:

Design, specifiche e hardware

Il paragrafo più importante di questa recensione sarà la prima configurazione e i consigli di utilizzo, ma non possiamo non parlare prima di come è realizzato il robot, delle sue specifiche e le funzioni principali relative all’hardware.

Il robot ECOVACS Goat G1 è più grande di quanto sembra guardando le foto online, parliamo di 650 x 432 x 420 mm con un peso notevole, lo capirete subito appena il corriere vi lascerà il pacco, circa 23kg. La base invece misura 760 x 460 x 445 mm. Entrambi sono impermeabili, la base ha una certificazione IPX4 e anche i beacon sono certificati IPX6; è tutto pensato per essere lasciato all’aperto anche nelle giornate piovose. Nell’applicazione troverete poi una sezione relativa all’inverno, con tutti i consigli su come riporre il robot per evitare di lasciarlo fuori con temperature rigide che potrebbero danneggiare le batterie.

Il Goat G1 è realizzato interamente in plastica rigida, con dure ruote posteriori da circa 10cm motorizzate e gommate, che grazie a una buona scanalatura permettono al robot di affrontare anche salite fino a una pendenza di circa 45 gradi. Riesce a muoversi senza troppi problemi anche su terreni accidentati, con buche e con erba mista. Nella parte anteriore le due ruote non sono motorizzate e seguono semplicemente il movimento di quelle posteriori.

Anteriormente non manca un paraurti che impartisce un segnale al robot in caso di tocco, è realizzato in plastica leggermente flessibile per evitare che si rompa in caso di urti ad esempio con alberi o gradini. Questi ultimi però difficilmente si verificano in quanto il robot ECOVACS Goat G1 è dotato di diversi sensori, tra cui una fotocamera a 360 gradi in grado di rilevale ogni ostacolo e negli ultimi aggiornamenti è stato introdotto anche un rilevamento IA per gli ostacoli (persone, animali, tubi, ecc).

Non è però l’unica fotocamera, sul davanti ne abbiamo un’altra con ripresa a 180 gradi e sensore AIVI3D sfruttato dal robot per eseguire in tempo reale una precisa mappatura del prato, nello specifico: ostacoli, confine e rilevamento della base di ricarica. Ad esempio dall’app possiamo impostare che se viene rilevata una persona entro uno specifico raggio d’azione allora la lama viene arrestata.

Nell’applicazione possiamo sfruttare le telecamere anche per ordinare al robot di effettuare dei giri di sorveglianza, per farlo dovrete selezionare l’opzione Perlustrazione invece che Falciatura nella sezione Programmazione.

Oltre alle telecamere, nella parte superiore del robot troviamo uno sportellino sollevabile sotto il quale è presente un display e un tastierino. Servono per impostare i vari comandi al robot nel caso non si abbia sotto mano l’applicazione e non meno importante, anche per inserire il PIN di sicurezza. Quest’ultimo viene richiesto quando il robot viene sollevato (via app è possibile inserire anche un suono di allarme). Affianco al tastierino c’è la manopola per regolare l’altezza del taglio, che va da 30 a 60 mm.

Nella parte inferiore del robot troviamo il blocco girevole con le lame, sono 3 piccoli pezzi (molto affilati) che con la forza di rotazione riescono a tagliare molto bene sia l’erba ma anche eventuali erbacce infestanti. La durata teorica delle lame è di 80 ore (potete tenerne traccia dall’applicazione), ma è possibile poi affilarle per continuarle a usare. Se avete una stampante 3D potete stamparvi una modifica del piatto delle lame, che permette di installarne 6.

I beacon invece sono le antenne che permetteranno al robot di mappare il giardino in ogni suo angolo, sono alti circa 50cm e contengo all’interno 3 batterie di tipo D (durata stimata 1 anno). Alla base hanno una vite che serve per avvitarla nel terreno. Il loro corpo è diviso in due, una parte funge solo da supporto e una invece è la vera e propria antenna (quella superiore).

La base di ricarica ha uno slot superiore dove poter riporre eventuali ricambi come ad esempio le lame e posteriormente c’è uno sportellino dove poter inserire il modulo di connettività 4G (opzionale).

Prima installazione e consigli

Molto importante è la prima installazione, non vi ripeterò solo quello che dice il manuale ma ci sono alcune aggiunte che ho scoperto e provato sul campo, ogni dettaglio è utile per riuscire a configurare al meglio il robot ECOVACS Goat G1 per la sua prima mappatura. Sul sito di Ecovacs nella pagina del Goat trovate un configuratore che una volta disegnato il vostro giardino vi consiglia il numero e la posizione dei Beacon da usare.

Ogni beacon copre 45 metri circolari ed è molto sensibile a eventuali ostacoli come piante o pali della luce, è importante posizionarli in maniera tale che ogni beacon veda in linea d’aria (e senza ostacoli in mezzo) almeno un altro beacon, collegati quindi in serie con il primo che ha come scopo quello di vedere l’antenna del robot quando è posizionato sulla base (la base non conta come antenna ma fa solo da ricarica).

Per una navigazione perfetta del robot, quest ultimo deve riuscire a vedere sempre almeno due beacon. Sul manuale si parla di un solo beacon, ma nei vari test abbiano notato come il robot potrebbe perdere l’orientamento sulla mappa nel caso il segnale dei trasmettitori sia troppo basso.

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Consiglio: I beacon non devono per forza essere installati a terra anzi, potete svitare la parte superiore e metterla a circa 1.5/2 metri di altezza su una ringhiera o anche sulla grondaia, ho notato che così riescono ad avere un forza del segnale maggiore e aggirano maggiormente gli ostacoli.

La base di ricarica non deve essere mai spostata e può essere posizionata anche fuori dal giardino. Durante la prima mappatura basta far uscire il robot frontalmente e poi farlo rientro sulla stessa traccia, così facendo vedrà quella via come punto per tornare alla base di ricarica. Se ad esempio lo posizionate su una passerella o comunque dove non c’è il prato, potrete poi modificare quella zona dicendogli di non falciarla.

Una volta posizionata la base e aggiunti robot e beacon nell’app, effettuate i primi aggiornamenti (i beacon devono essere a 1 metro dal robot per aggiornarsi), in seguito posizionateli come consigliato nei paragrafi sopra e preparatavi alla prima mappatura. Ecovacs da la possibilità di effettuarla manuale o automatica. La mappatura automatica è pensata esclusivamente per i giardini con confini ben definiti, senza troppi ostacoli, personalmente consiglio di effettuarla manualmente.

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Per mappare manualmente dovrete connettervi via Bluetooth e fare percorrere al robot il perimetro del giardino, posizionatevi il più esternamente possibile con il robot in modo da coprire nel miglior modo possibile i bordi (c’è poi una opzione successiva per ottimizzare i bordi). Una volta finita la mappatura manuale il robot uscirà dalla base per scansionare il giardino e memorizzare eventuali ostacoli presenti. Vi chiederà inoltre se volete aggiungere delle zone vietate, per farlo dovrete poi guidarlo manualmente nel perimetro della zona da escludere.

Mappatura fallita: Se la mappatura dovesse fallire allora nel 99% dei casi avete posizionato male i beacon oppure non sono abbastanza. Solitamente i due inclusi bastano per un giardino basico rettangolare, nel nostro caso con il giardino a forma di L siamo riusciti a coprirlo con 3 beacon, ma aggiungendone un quarto la copertura è migliorata di molto.

Primo taglio e utilizzo del Goat G1

È arrivato il momento di far tagliare il Goat G1 per la prima volta… ma non farlo! È molto importante seguire questi consigli:

  • Per prima cosa taglia il prato tu manualmente con un tosaerba classico, aiuterai il robot che altrimenti potrebbe vedere alcuni ciuffi d’erba troppo alti come eventuali fiori da evitare
  • Dalle impostazioni del robot puoi scegliere il suo grado di sensibilità agli ostacoli, scegli tra 10, 15 e 20cm. Di base è selezionato a 15cm, se il tuo giardino presenta buche o infestati che crescono molto velocemente ti consiglio di scegliere 20cm come opzione, eviterai che il robot lasci zone non tagliate
  • L’opzione più importante di tutte: il verso per il taglio dell’erba. È fondamentale scegliere in quale verso il robot andrà a tagliare, ridurrai di molto il tempo per falciare il prato ed eviterai che il robot lasci zone non tagliate, dovuti ai continui movimenti per girarsi su se stesso.

Nell’immagine in basso ti mostro il senso di taglio corretto del prato, così facendo il robot impiegherà molto meno tempo e il taglio sarà uniforme.

Nell’immagine in basso invece, puoi notare come il robot tagli a macchie il prato in quanto è costretto più volte a girare su stesso per tagliare il prato. Questo è dovuto a una errata scelta del verso di taglio.

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Un altro consiglio per ottimizzare il taglio è quello di dividere la mappa in zone a seconda del verso in cui vanno tagliate, ad esempio nel giardino mostrato nelle immagini sopra, possiamo effettuare la divisione in due zone (essendo ad L) e andare a modificare il verso di taglio prima di effettuare la falciatura per zona. Non c’è purtroppo ancora modo di impostare il taglio automatico per zona, la programmazione permette solo di tagliare tutto il prato in maniera automatica e in un unico verso.

Nel complesso il robot taglia molto bene, nonostante il prato in questione non sia seminato e perfetto, ma un misto tra erba ed infestanti, il risultato finale è risultato sempre omogeno. Affronta bene anche i dislivelli (la parte corta del prato è tutta in discesa), con leggera difficolta solo se il prato presenta poca erba nelle parti con dislivello, in quel caso tende a scavare leggermente con le ruote posteriori nei momenti in cui devi girare su stesso per cambiare direzione. Ma sono dettagli che possono essere risolti facilmente andando a seminare le parti del prato interessante e livellando il più possibile, evitando che si creino delle buche.

I bordi del prato

Il taglio dei bordi è uno degli aspetti più ricercati nei robot, non esiste un robot che tagli in maniera perfetta e i motivi sono diversi tra loro a seconda del modello. Nell’ECOVACS Goat G1 il taglio dei bordi viene effettuate alla fine della falciatura e varia a seconda del giardino. Nei vari test effettuati ho notato come sia più distante dai bordi se vede degli ostacoli al confine (recinzione, legna, alberi, ecc) mentre li tagli quasi in maniera perfetta se il confine è un zona da non attraversare (passerella, discesa, ecc).

Per una giardino perfetto dovrete ripassare voi con il tagliabordi per rifinirli oppure sfruttare la modalità manuale del robot e guidarlo con il bluetooth nelle zone interessate. Da segnalare come il taglio via bluetooth non sia ancora perfetto e durante l’uso della lama bisogna stare davvero molto vicini al robot per evitare le disconnessioni. Sarebbe perfetto se Ecovacs implementasse il controllo da remoto (che funziona per vedere la telecamera) per il taglio manuale via WiFi invece che con il bluetooth.

Conclusione

Il robot ECOVACS Goat G1 si è dimostrato una soluzione ideale per chi non vuole più avere il problema di tagliare l’erba, con un spesa iniziale certamente sostenuta ma che ripaga nel lungo periodo.

Ci sono dei punti deboli come il non poter memorizzare più mappe (funzione comoda se hai due giardini divisi da dei gradini, dove il robot non può passare), un taglio dei bordi e vicino agli ostacoli ancora troppo conservativo e la mancanza di poter programmare la falciatura per zone e direzione di taglio. ECOVACS però ha un firmware in continuo sviluppo (nel mese in cui abbiamo testato il robot sono usciti 2 aggiornamenti) e sicuramente risolverà i problemi attualmente presenti.

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