Aumentare la vita di un SSD
Gli SSD (unità di memoria allo stato solido) stanno prendendo sempre più piede a discapito dei “normali” HDD, per via della loro velocità.
Essi permettono di velocizzare un PC,facendolo accendere in meno della metà del tempo rispetto ad un disco rigido tradizionale.
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Come si “consuma” un SSD?
Gli SSD non hanno una durata infinita, col il tempo si usurano e sono destinati a non funzionare più.
Il consumo è dovuto ai continui cicli di scrittura, cancellazione e riscrittura cui sono sottoposti, queste operazioni alla lunga andranno a corrompere le celle di memoria e manderanno fuori uso il nostro SSD.
La durata però può essere prolungata andando a ridurre al minimo l’effetto che queste operazioni hanno sulle celle di memoria. Il ciclo di attività che “riduce” la vita di un SSD è chiamata P/E cycles(Programming and Erasing cycles).
Quanti anni durano?
La durata di vita degli SSD è lunga e certamente non si riduce a pochi anni, anzi.
Quasi tutti i nuovi modelli in commerciano adattano tecnologie ed algoritmi per prolungarne la vita, un esempio è l’algoritmo wear leveling.
Esso si preoccupa che tutte le celle del disco sia occupate prima che inizino le operazioni di scrittura/lettura, cercando quindi di massimizzarne la durata.
Ogni SSD però ha una “vita” diversa, quando acquistate un SSD tra le specifiche è riportata la durata massima di dati che è possibile scriverci sopra. Ad esempio un SSD Kingston A400 da 480GB ha una capacità massima di 160TB.
Quanti anni dura quindi?
Considerando un utilizzo medio di 50GB al giorno e che 1TB equivalgono a 1000GB possiamo calcolare circa 8 e mezzo di anni vita (160*1000:50=3200 giorni). Naturalmente è un’aspettativa ipotetica, non è certa al 100%.
Se volete calcolare la vita del vostro SSD trovate la capacità massima di dati (sul sito del produttore o sulla scatola del prodotto) e utilizzate la formula:
capacità massima * 1000 : giga consumati al giorno [media 50GB] = giorni di vita
È possibile saperne la durata anche in termini di ore di utilizzo, Kingston sul sito riporta che il disco ha un durata in termini di tempo di utilizzo (non parliamo più di dati) di 1 milione di ore, che corrispondono a più di 114 anni di vita (salvo guasti).
Trucchi per ridurne l’usura
Ora vediamo delle semplici operazioni che ci aiuteranno nel ridurne l’usura e quindi prolungarne la vita.
Tutte le operazioni qui elencate sono state trovate in rete, se pensate che ci sia qualcosa da modificare lasciate un commento a fine articolo.
Evitare i benchmark.
Effettuare test prestazioni sul PC permette di vedere la reale potenza del nostro sistema, ma questo comporta cicli di scrittura e lettura che possiamo tranquillamente evitarci e quindi prolungare la vita del nostro SSD.
Disabilitare Superfetch.
Un’operazioni di Windows che permette di gestire la memoria in maniera tale da predire le operazioni dell’utente, andando a pre-caricare alcuni file. Questa operazioni va ad incidere sui cicli di scrittura e lettura, possiamo tranquillamente disattivarla vista la velocità di un SSD. Per farlo:
Cerca “servizi” su Windows e clicca invio. Si aprirà un elenco, cercate “ottimizzazione avvio” cliccateci due volte e disattivatela.
Disattivare l’ibernazione di Windows.
L’ibernazione (diversa dalla sospensione) permette la riaccensione veloce del computer, utilizzata con HDD per evitare le lunghe attese nel riavvio. Inutile però con gli SSD, anzi è molto dannosa in quanto può arrivare ad occupare anche 4GB di memoria con il relativo consumo nei cicli di scrittura e lettura.
Per disattivarlo fate così: Apri Powershell come mostrato prima e scrivete “powercfg -h off” e date invio. Ora è disattivato.
Disattivare la deframmentazione.
Per disattivare la deframmentazione:
Cercate “deframmentazione” su Windows e date invio, si aprirà la pagina con i vostri supporti di memorizzazione.
Clicca su SSD, poi in basso su “modifica impostazioni” e togliete la spunta a “esegui in base ad una pianificazione”.
Disabilitare l’indicizzazione
L’indicizzazione permette di fare ricerche più veloci, ma comporta tante letture e scritture continue sul nostro SSD. Per disattivarla:
Apri il file manager, cliccate su “computer” poi tasto destro su SSD e toglie la spunta in basso su “consenti indicizzazione”.
Ora dobbiamo anche disattivare il relativo servizio:
Cerca “servizi” su Windows e clicca invio, cerca il servizio “windows search” cliccaci due volte col tasto destro e cambia da “automatico” a “disabilitato”.
Rimuovere file di paginazione
Ormai la memoria RAM sui PC è molta e non serve avere più questo file che causa solo cicli inutili, disattiviamolo:
Apri il pannello di controllo, clicca su sistema e sicurezza poi di nuovo su sistema. Qui in alto a sinistra clicca “impostazioni di sistema avanzate” poi nella casella prestazioni cliccate su impostazioni e successivamente “avanzate”. Nella casella “memoria virtuale” clicca su cambia e adesso togli la spunta “gestisci automatica file di paging” ed in basso imposta su “nessun file paging”, clicca poi sulla destra su “imposta” e conferma cliccando “applica” in basso.
Aggiornare il sistema operativo.
Tutti i sistemi operativi si stanno adeguando all’utilizzo degli SSD, per questo è buona pratica tenere sempre aggiornato il proprio sistema operativo all’ultima versione disponibile.
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